Tra passato e presente. Scarone rivive la finale: "Rimini, il pubblico ti aiuterà a vincere"

È stato lui a infuocare il Flaminio e a trascinare un’intera città in quel maggio del 1997. Ventotto anni fa, la Rimini del basket conquistò per l’ultima volta la promozione in Serie A e il protagonista in campo, su tutti, fu proprio German Scarone. La sua Koncret, guidata in panchina da Piero Bucchi e partita senza pretese all’inizio dell’anno, sbaragliò tutta la concorrenza e giocò dei playoff perfetti, senza perdere neanche una partita. Un bilancio di 23 vinte e 9 perse in regular season, percorso netto di lì in poi con un fantastico 6-0 nei playoff. Fu 3-0 contro Caserta e 3-0 contro Montecatini, un finale in trionfo.
Scarone, oggi che Rbr si appresta a disputare un’altra finale per la serie A da quell’ultima volta, avverte in città lo stesso entusiasmo di allora? "Assolutamente sì, è palpabile. Lo si sente in giro, c’è enorme entusiasmo ed è bello così. La gente non vede l’ora che arrivi questa finale, il fuoco non si è mai spento del tutto e adesso è tornato bello vivo. Sarà una grande serie di finale".
Quali analogie vede con la gloriosa stagione 1996-1997? "Beh, dipende dal momento. All’inizio di quell’annata i favori del pronostico non erano certo dalla nostra parte. Rimini veniva dalla bruciante finale persa con Venezia in gara5 e lo scenario non era certo quello di una promozione alla fine della stagione. Ricordo ancora che Superbasket, prima dell’avvio, ci aveva dato 4.5 in pagella. Poi un particolare, le tribune dietro ai canestri di fatto non c’erano, erano ripiegate. Non ce n’era bisogno".
Poi durante l’anno la situazione cambiò… "Siamo passati dai 3-400 spettatori delle prime partite ai 3-400 che aspettavano di fuori nelle fasi finali, quando il Flaminio era pieno come un uovo e non si poteva più entrare. Una bella crescita, frutto di un percorso fantastico".
Quando vi siete accorti di essere diventati una cosa sola con la città e di poter ambire alla promozione in A? "Col passare delle settimane, con l’amalgama tra noi giocatori e con le vittorie. Eravamo un gruppo giovane, con due stranieri come Wylie e Chandler, che abbiamo saputo integrare bene e che ci hanno dato una grossa mano sotto canestro. Li abbiamo coinvolti, facendoli sentire parte della città oltre che della squadra".
E i due hanno dato una mano visibile. Ma a prendersi il proscenio è stata una giovane stella, il 22enne Scarone… "Sì, ho giocato bene (ride, ndr). Diciamo che la finale con Montecatini è iniziata nel migliore dei modi, con un mio canestro decisivo nel supplementare di gara1. Mi è sempre piaciuto prendermi quel tipo di responsabilità. Poi abbiamo vinto le altre due partite un po’ più nettamente ed è scattata la festa, indimenticabile".
Come vede l’attuale finale tra RivieraBanca Rimini e Acqua San Bernardo Cantù? "Si affrontano due piazze importanti e spero che il fattore campo possa aiutare Rbr. La squadra ha avuto un calo durante l’anno ma ci sta e, proprio l’aver già attraversato un momento del genere, può regalarti quella corazza e aiutarti nei momenti difficili. Mi auguro che possano essere delle belle battaglie sportive".
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